Servizio da tè MGA (Mazzotti Giuseppe Albissola) in ceramica maiolicata

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Splendido servizio da tè in ceramica maiolicata prodotto da M.G.A. (Mazzotti Giuseppe Albisola): il set è composto da dodici tazze, dodici piatti, una teiera, una lattiera lattiera ed una zuccheriera, sotto a cui è presente il marchio della manifattura; in perfetto stato, è caratterizzato da colori caldi.

Descrizione

M.G.A., Mazzotti Giuseppe Albisola: una storia affascinante

MGA è la Fabbrica di Ceramiche d’Arte Tradizionali e Moderne fondata da Giuseppe Mazzotti con altro soci. Giuseppe Mazzotti, dopo alcune esperienze lavorative a Livorno, a Napoli, ad Albisola nel 1903 apre una propria azienda con lo scopo iniziale di realizzare comignoli per l’edilizia; ben presto la produzione vira su altre tipologie, dedicandosi alla lavorazione della ceramica artistica in proprio e firmando con le sue iniziali “M.G.A.”, i pezzi che escono dalla bottega. Collabora con diverse aziende del settore. Dal 1922 al 1927 entra in società il pittore e decoratore Guido Cavallero: per questa ragione, sulle ceramiche artistiche viene riportata la firma “Cavallero & Mazzotti”. Le collaborazioni con grandi ceramisti continuano con nomi importanti: Mario Gambetta, Virio da Savona e Paolo Rodocanachi.

A partire dal 1923, con l’apertura di una nuova sede, si affiancano i figli Torido e Tullio che iniziano a raccogliere intorno alla manifattura una sempre maggiore schiera di artisti futuristi che disegnano e realizzano per l’”M.G.A.” le ceramiche che l’hanno resa famosa. Negli stessi anni, collaborano con la manifattura i pittori Antonio Vaccari, Giovanni Gerlo, Orlando Gambino e il fornaciaio Lino Mordeglia e ancora Alf Gaudenzi, Fillia, Fortunato Depero, Nino Servettaz ed altri.

Nel 1930 Farfa (all’anagrafe, Vittorio Osvaldo Tommasini) disegna per la manifattura 11 pezzi notevoli, destinati a rivoluzionare gli stilemi della ceramica futurista.

Nel 1932 viene costruita una nuova e grande fabbrica, ampliata due anni dopo.

Dal 1933 al 1938 collabora con la manifattura Guglielmo Sansoni e con il designer Bruno Munari, Romeo Bevilacqua, Lino Berzoini, Bartolomeo Tortarolo, Nino Strada, Salvatore Fancello, Agenore Fabbri, Lucio Fontana e Aligi Sassu.

Nel 1944 Giuseppe Mazzotti, a San Michele di Mondovì, muore mentre i figli Torido e Tullio subiscono le persecuzioni fasciste.

Conclusa la guerra, i figli riprendono l’attività e la fabbrica risale la china e riprende la collaborazione con tanti noti artisti e artigiani dell’epoca: Renzo Aiolfi, Giovanni Battista De Salvo, Giuseppe Capogrossi, Pina Olivero, Asger Jorn, Karel Appel, Piero Manzoni, Franco Garelli, Emilio Scanavino, Roberto Crippa (solo per citare alcuni nomi).

Nel 1959 i tre fratelli Mazzotti decidono di dividere l’azienda di famiglia e Torido, il primogenito, aiutato dalla moglie Rosa Bovio e dai figli Bepi e Celina, gestisce una nuova fabbrica, attiva ancora oggi: “Ceramiche e Maioliche Artistiche Giuseppe Mazzotti 1903”.