Vaso “Bifilo” di Venini, 1973/1974, designer Toni Zuccheri,

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Splendido vaso in vetro soffiato di Murano della serie “Bifilo” disegnato da Toni Zuccheri per la manifattura Venini tra il 1973 e il 1974, firmato a punta (incisione) sotto la base “Venini Italia”. Il vaso cilindrico, dalle condizioni prefette, è caratterizzato da un decoro con canne spiraliformi di colore ambra e turchese. L’articolo è presente all’interno del volume “I vetri Venini – Catalogo 1921-2007”, 2 volume, tav. 308, del biografo Franco Deboni, edito da Allemandi a Torino, nel 2007.

Descrizione

Toni Zuccheri: designer, scultore in vetro

Antonio “Toni” Zuccheri nacque nel 1937 a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone.

Figlio del pittore animalista e scultore Luigi Zuccheri (apprezzato da Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis), già in tenera età era incline al disegno e alla pittura già. A 9 anni si trasferì, con la famiglia, a Venezia. Imparò dal papà a disegnare e a modellare e da lui ereditò la passione per gli animali (animali, pesci, uccelli), soggetto presente nelle due creazioni in vetro, dallo stile ironico e dalle forme dinamiche. In merito a questo soggetto, realizzò un vero e proprio “Bestiario” di creature in vetro policromo poggiate per lo più su basi di bronzo.

Toni Zuccheri si laureò presso la Facoltà di Architettura di Venezia, ove conobbe, tra i docenti Gardella, Albini, Scarpa, Samonà.

Iniziò a collaborare con Venini a 14 anni, realizzando negli anni ’60 animali in vetro policromo prediligendo “tecniche preziose” quali le murrine. A metà degli anni ’60 iniziò a collaborare con Gio Ponti con il quale lavorò al progetto denominato le “Vetrate Grosse”. Successivamente, estese la sua produzione in vetro scegliendo con nuovi colori e soggetti. Collaborò con diverse manifatture, tra cui Barovier & Toso, De Majo, Seguso Viro, Arflex, Richard Ginori e Veart, anche se predilesse il lavoro come designer indipendente.

Lavorò con artisti di fama internazionale quali Tobia Scarpa e Fulvio Bianconi nella creazione di pezzi di vetro unici e moderni, con l’utilizzo di tecniche altamente avanzate quali l’incisione all’acido, la sabbiatura e l’incisione. Toni Zuccheri si contraddistinse non solo per le innovazioni tecniche, ma anche per la sua creatività nella progettazione di oggetti in vetro.

In qualità di architetto lavorò a Venezia e a Milano.

Partecipò a numerose esposizioni in tutto il mondo (esponendo opere in vetro) tra cui la Biennale di Venezia, per diverse edizioni (1964, 1968, 1972, solo per citarne alcune), il Premio Campiello. Il 1981 lo vide disegnare e realizzare il premio “Fenice d’Oro” per la Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1985 espose al Padiglione di Arte Contemporanea (PAC) di Milano. Nel 1989 realizzò la Reggiani Light Gallery in 800 Fifth Avenue a New York e successivamente lo stand all’Euroluce di Milano; nel 1990 espose nella galleria di New York. Nel 1996 fu la volta, nella mostra “Italienisches Glas. Murano Miland”, 1930-1970, del Kunstmuseum di Düsseldorf. Nel 1999 espose al palazzo Ducale a Venezia e sempre nello stesso anno a San Vito al Tagliamento (sua città natale), nell’ambito della manifestazione “Vitraria”. Negli anni ’90 prese parte a diverse edizioni della rassegna d’arte contemporanea “Hic et Nunc”, diretta dal critico Angelo Bertani.

Ricevette diversi premi e riconoscimenti tra cui, nel 1955 il prestigioso “Compasso d’Oro” e nel 2003 il premio “Rotary International”.

Le opere di Tony Zucchero sono presenti al Museo del vetro di Murano, al MOMA e al Guggenheim di New York, all’Okkaido Museum di Sapporo, al Metropolitan Tien Art Museum di Tokio.

Morì a San Vito al Tagliamento nel 2008.

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 35 cm